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Domande & Risposte





Lo psicologo è un laureato in psicologia che dopo aver svolto un anno di tirocinio e il relativo esame di stato per l'abilitazione professionale è iscritto alla sezione A dell'Albo professionale, ai sensi dell'art. 7 della Legge 18 febbraio 1989, n. 56.


Secondo l'articolo 1 della Legge n. 56 del 1989 sull'Ordinamento della professione di Psicologo: "[...]l'attività dello psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.". Quindi lo psicologo è un professionista la cui attività mira al bene del singolo o della comunità.


E' utile rivolgersi allo psicologo per essere aiutati a prevenire, lenire e curare, se possibile, un disagio, un malessere che procura sofferenza psichica e/o fisica. La vita moderna ha assunto ritmi che portano spesso le persone ad accumulare livelli di stress elevati; in momenti di particolare difficoltà le risorse di una persona possono essere insufficienti a fronteggiare la situazione. Possono allora sorgere sofferenze quali depressione, ansia, attacchi di panico; problemi questi che sono spesso la punta di un iceberg la cui base sono i tanti piccoli eventi di vita stressanti e/o traumatici che accumulandosi sono infine esplosi. Lo psicologo, con colloqui di valutazione e di supporto, aiuta la persona a superare queste sofferenze o ad alleviarle per tornare ad avere una vita soddisfacente. Lo psicologo non da consigli: aiuta il paziente a valutare quale soluzione è la più adatta per il suo caso. Lo psicologo non cerca di risolvere tutti i problemi del suo paziente: aiuta il paziente ad attivare le sue risorse interiori per risolvere i problemi o cerca di svilupparne altre e nel caso questo non sia possibile, lo aiuta ad accettare le cose che non si possono cambiare. Lo psicologo non da farmaci. I farmaci sono "esclusiva" competenza del medico, quindi un laureato in medicina;lo psicologo non possiede formule magiche per risolvere i problemi. Può invece aiutare la persona a vedere soluzioni ai problemi che da sola non è riuscita a vedere e cercare insieme ad un professionista soluzioni ai problemi efficaci. Il rapporto che si crea fra lo psicologo e l'utente è una relazione in cui ogni membro da il suo contributo; lo psicologo mette a disposizione competenze teoriche e tecniche, insegna al paziente tecniche per gestire determinate problematiche, gli offre comprensione empatica, non lo giudica ma lo accetta per quello che è; al paziente spetta il compito più impegnativo: usare gli strumenti forniti dallo psicologo per vivere al meglio la propria vita.


Oltre alla laurea in psicologia, o in medicina, e all'iscrizione all'Ordine degli Psicologi, ha una specializzazione post universitaria di almeno quattro anni. Inoltre, salvo per alcuni indirizzi teorici, ha sperimentato obbligatoriamente la posizione di paziente in terapia, sottoponendosi ad una propria analisi personale. Dal terzo anno di specializzazione, il professionista è abilitato alla psicoterapia in supervisione, ma per poter esercitare la propria professionalità al termine della specializzazione dovrà essere necessariamente iscritto nell'Elenco degli Psicoterapeuti del proprio Ordine regionale di appartenenza. Lo psicoterapeuta amplia il campo di interazione e azione e può fornire una valutazione della situazione al fine di costruire una diagnosi e disporre di ipotesi per fornire un trattamento terapeutico. Lo psicologo psicoterapeuta non può prescrivere farmaci in quanto non abilitato dalla sua formazione professionale; il medico psicoterapeuta, in quanto medico, ha invece questa competenza e idoneità.


E' uno psicoterapeuta che si ispira alla psicoanalisi di Freud e dei suoi successori. Per acquisire l'idoneità deve specializzarsi presso la scuola di riferimento e sottoporsi in prima persona ad un'analisi personale della durata variabile di qualche anno.


E' un laureato in medicina con specializzazione in psichiatria. Non è necessariamente anche psicoterapeuta, per la cui abilitazione deve richiedere specifica iscrizione presso l'Ordine dei Medici di appartenenza. Tratta i disturbi psichici e le malattie mentali attraverso l'utilizzo di farmaci e sovente collabora con lo psicologo o lo psicoterapeuta nel fornire supporto ad una stessa persona, ottenendo un risultato migliore di quello che verrebbe raggiunto attraverso l'utilizzo esclusivo di uno dei due approcci.



Domande & Risposte


Lo psicologo è un laureato in psicologia che dopo aver svolto un anno di tirocinio e il relativo esame di stato per l'abilitazione professionale è iscritto alla sezione A dell'Albo professionale, ai sensi dell'art. 7 della Legge 18 febbraio 1989, n. 56.

Secondo l'articolo 1 della Legge n. 56 del 1989 sull'Ordinamento della professione di Psicologo: "[...]l'attività dello psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.". Quindi lo psicologo è un professionista la cui attività mira al bene del singolo o della comunità.

E' utile rivolgersi allo psicologo per essere aiutati a prevenire, lenire e curare, se possibile, un disagio, un malessere che procura sofferenza psichica e/o fisica. La vita moderna ha assunto ritmi che portano spesso le persone ad accumulare livelli di stress elevati; in momenti di particolare difficoltà le risorse di una persona possono essere insufficienti a fronteggiare la situazione. Possono allora sorgere sofferenze quali depressione, ansia, attacchi di panico; problemi questi che sono spesso la punta di un iceberg la cui base sono i tanti piccoli eventi di vita stressanti e/o traumatici che accumulandosi sono infine esplosi. Lo psicologo, con colloqui di valutazione e di supporto, aiuta la persona a superare queste sofferenze o ad alleviarle per tornare ad avere una vita soddisfacente. Lo psicologo non da consigli: aiuta il paziente a valutare quale soluzione è la più adatta per il suo caso. Lo psicologo non cerca di risolvere tutti i problemi del suo paziente: aiuta il paziente ad attivare le sue risorse interiori per risolvere i problemi o cerca di svilupparne altre e nel caso questo non sia possibile, lo aiuta ad accettare le cose che non si possono cambiare. Lo psicologo non da farmaci. I farmaci sono "esclusiva" competenza del medico, quindi un laureato in medicina;lo psicologo non possiede formule magiche per risolvere i problemi. Può invece aiutare la persona a vedere soluzioni ai problemi che da sola non è riuscita a vedere e cercare insieme ad un professionista soluzioni ai problemi efficaci. Il rapporto che si crea fra lo psicologo e l'utente è una relazione in cui ogni membro da il suo contributo; lo psicologo mette a disposizione competenze teoriche e tecniche, insegna al paziente tecniche per gestire determinate problematiche, gli offre comprensione empatica, non lo giudica ma lo accetta per quello che è; al paziente spetta il compito più impegnativo: usare gli strumenti forniti dallo psicologo per vivere al meglio la propria vita.

Oltre alla laurea in psicologia, o in medicina, e all'iscrizione all'Ordine degli Psicologi, ha una specializzazione post universitaria di almeno quattro anni. Inoltre, salvo per alcuni indirizzi teorici, ha sperimentato obbligatoriamente la posizione di paziente in terapia, sottoponendosi ad una propria analisi personale. Dal terzo anno di specializzazione, il professionista è abilitato alla psicoterapia in supervisione, ma per poter esercitare la propria professionalità al termine della specializzazione dovrà essere necessariamente iscritto nell'Elenco degli Psicoterapeuti del proprio Ordine regionale di appartenenza. Lo psicoterapeuta amplia il campo di interazione e azione e può fornire una valutazione della situazione al fine di costruire una diagnosi e disporre di ipotesi per fornire un trattamento terapeutico. Lo psicologo psicoterapeuta non può prescrivere farmaci in quanto non abilitato dalla sua formazione professionale; il medico psicoterapeuta, in quanto medico, ha invece questa competenza e idoneità.

E' uno psicoterapeuta che si ispira alla psicoanalisi di Freud e dei suoi successori. Per acquisire l'idoneità deve specializzarsi presso la scuola di riferimento e sottoporsi in prima persona ad un'analisi personale della durata variabile di qualche anno.

E' un laureato in medicina con specializzazione in psichiatria. Non è necessariamente anche psicoterapeuta, per la cui abilitazione deve richiedere specifica iscrizione presso l'Ordine dei Medici di appartenenza. Tratta i disturbi psichici e le malattie mentali attraverso l'utilizzo di farmaci e sovente collabora con lo psicologo o lo psicoterapeuta nel fornire supporto ad una stessa persona, ottenendo un risultato migliore di quello che verrebbe raggiunto attraverso l'utilizzo esclusivo di uno dei due approcci.

Videointervista Dr. Fabio Bentivegna

SUPPORTO ALLA PERSONA

Supporto psicologico in momenti di particolare difficoltà

Sostegno psicologico in momenti di particolare difficoltà personali o relazionali, come separazioni, tradimenti, lutti, perdita del lavoro, nascita di un figlio.


Psicoterapia Individuale

La psicoterapia individuale a orientamento sistemico pone al centro del suo interesse l'individuo e le sue relazioni.
Il malessere psicologico di un individuo può manifestarsi in modo generalizzato ma, di solito, esso si manifesta con diversa intensità nei diversi contesti relazionali. A volte si avvertono problemi ricorrenti sul lavoro, o in famiglia o nelle relazioni di coppia o nell'ambito della sessualità; questi mettono l'individuo in una condizione critica e ripetitiva.
Le relazioni instaurate nei diversi contesti hanno infatti ripercussioni diverse sulla persona che, per risalire a quei meccanismi relazionali che le procurano sofferenza, deve essere aiutata ad analizzare i diversi tipi di relazione.
Nell'approccio sistemico l'individuo viene aiutato a comprendere i pattern relazionali alla base dei comportamenti che creano sofferenza.

 
Aree di intervento e disturbi specifici

-)Ansia e attacchi di panico
-)Depressione
-)Anoressia e Bulimia


Sostegno in gravidanza e nel post partum

Per una descrizione dettagliata del servizio offerto, ti invitiamo a visitare la sezione apposita. CLICCA QUI

 
Valutazione Psicodiagnostica
 
 

CONSULENZA E PSICOTERAPIA DI COPPIA

Consulenza di Coppia

Breve percorso di presa di coscienza delle difficoltà di coppia, al fine di valutare eventuali interventi più strutturati (es. terapia di coppia, mediazione familiare).


Terapia di Coppia

Intervento sulla relazione di coppia nei momenti di crisi, la terapia di coppia offre un valido aiuto per superare le difficoltà, e soprattutto per imparare nuovi modi di nutrire il legame affettivo e vivere la relazione in modo più costruttivo e soddisfacente.


CONSULENZA E PSICOTERAPIA FAMILIARE

Consulenza familiare

Offriamo ascolto ed orientamento al genitore, ai genitori assieme o alla famiglia tutta in momenti di particolare sconforto o difficoltà, senza necessariamente che ci sia una patologia in atto, allo scopo di valorizzare le risorse e le possibilità che tutte le famiglie possiedono.


Terapia Familiare

Quando si manifesta un sintomo in uno dei componenti della famiglia, dal bambino, all'adolescente, all'adulto. La terapia familiare aiuta la famiglia a ritrovare un nuovo equilibrio di fronte alla crisi, lavorando sull'intero sistema familiare. Perché il "problema" non è mai di uno solo.


Mediazione Familiare

E' finalizzata a riorganizzare le relazioni familiari in presenza di una volontà di separazione e/o di divorzio. Obiettivo centrale della mediazione familiare è il raggiungimento della cogenitorialità, ovvero la salvaguardia della responsabilità genitoriale individuale nei confronti dei figli, in special modo se minori.


Supporto alla Genitorialità

Sostegno nei momenti di difficoltà al fine di individuare dei percorsi per facilitare la comunicazione nel rapporto educativo con i figli, entrare in empatia con loro, acquisire nell’ascolto, imparare a negoziare le regole, la disciplina, educare alla gestione dei conflitti; favorire la comunicazione, l’espressione ed il confronto sulle diverse reazioni emotive.
Incontri di gruppo per genitori separati
Gruppi di lavoro per genitori che hanno vissuto o stanno vivendo la separazione. In questo spazio si potranno condividere dubbi, domande, fatiche, ma anche risorse riguardanti la situazione familiare in un contesto di separazione.

AREA INFANZIA



-)Consulenza psicologica su problemi del bambino
-)Consulenza ad insegnanti, operatori e genitori su tematiche riguardanti la psicologia dell'educazione
-)Consulenza individuale per l'orientamento scolastico
-)Consulenza individuale su problemi scolastici
-)Valutazione Psicodiagnostica

PUNTO ASCOLTO MAMMA

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Nello Spazio Mamma la protagonista è la donna in gravidanza e la neo mamma. A loro offriamo ascolto e sostegno, poiché siamo convinti che la condivisione dell'esperienza e l'incontro con dei professionisti del benessere psicologico abbia una forte valenza terapeutica e possa aiutare a trovare un momento di ascolto interiore, uno spazio per i momenti di riflessione, di rielaborazione dei propri vissuti.



L'intervento psicologico proposto è di tipo sistemico relazionale, può prevedere sessioni individuali e/o di gruppo, sempre a seconda della valutazione iniziale e delle esigenze/richieste della persona.



Tu, donna, sai che...



La gravidanza, il parto e il puerperio rappresentano una tappa evolutiva fondamentale nella vita di una donna. Alla gestante, poi neo mamma viene richiesto un nuovo equilibrio nel rapporto con se stessa, il partner, le relazioni familiari e sociali.



La gravidanza è un momento molto complesso per una donna. Le trasformazioni fisiche e psicologiche aprono spesso lo spazio a paure, dubbi, preoccupazioni. Alle evidenti modificazioni fisiche vanno aggiunte le paure e le ansie relative alla salute del feto, il timore del momento del passaggio dall'utero alla vita esterna, rappresentato dal momento del parto alle quali non tutte le gestanti riescono ad accostarsi in maniera serena. E una volta nato, potrebbero sopraggiungere preoccupazioni su come potrà essere la vita con questo bambino, se la donna sarà in grado di essere un una brava madre ed offrire al proprio figlio una buona vita. Potrebbe capitare che in gravidanza si manifestino degli stati d'ansia più o meno gravi, solitamente legati a tre aspetti:



L’ansia che riguarda se stessa ed il proprio vissuto corporeo.


La donna cambia forma, peso e con ciò il rapporto con il proprio corpo e con l’ambiente circostante. La pancia è l’elemento distintivo del proprio essere gravide e per questo su di essa si infrangono orgoglio e paure: ci si domanda se si tornerà ad essere piacevoli, se si perderanno nel giusto modo tutti i chili presi. Questo genere di paure sono legate più che altro alla percezione che ogni donna ha del proprio corpo e dei cambiamenti che la gravidanza ha portato.



L’ansia per il bambino che sta per nascere.


Molte donne si ritrovano ad aver paura che il bambino possa non essere normale: una verifica di routine tramite ecografia solitamente basta a togliere questi pensieri. Molto utile è anche il confronto con le altre mamme con le quali si potranno condividere gli stessi dubbi e paure riguardanti il nascituro.



L’ansia legata al rapporto con il proprio compagno.


Già durante la gravidanza e poi con l'arrivo del bambino, la coppia è chiamata a riorganizzare i tempi e gli spazi fisici della propria vita; il passaggio dalla vita di coppia alla triade è complesso sotto molti punti di vista e non è raro che la vita sessuale della coppia risenta negativamente di questi cambiamenti. Il cambiamento interessa anche la coppia e la famiglia nel suo insieme. Il nuovo nato sposta la dinamica relazionale dalla diade (coppia) alla triade e si pone all’interno di un nuovo triangolo relazionale, costituito da madre, padre e figlio.



Il bambino è nato....


Nel puerperio e post partum ci si ritrova ad essere madre e a doversi costruire oltre a questo, anche un nuovo ruolo di donna, diverso da quello che si aveva prima. Dopo il parto la donna/mamma è investita da tanti cambiamenti fisici ed emotivi, vivrà un trambusto di emozioni e sentirsi disorientate è del tutto normale. Avere un figlio reca con sé delle sensazioni ambivalenti poiché se da un lato è estremamente gratificante, dall’altro suscita molti timori, porta ad assumere nuove responsabilità e a rivedere le proprie priorità. Anche nel puerperio e nel post partum come in gravidanza, il confronto e la condivisione di un’esperienza comune e il sostegno psicologico da parte degli esperti del settore possono aiutare a sentirsi meno soli e a far chiarezza in se stessi nel caos di emozioni che caratterizzano questa fase.

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